domenica 4 giugno 2017

Arte e musica nell'incontro con persone affette da decadimento cognitivo

Due settimane fa ho partecipato a un laboratorio artistico dedicato a persone affette da decadimento cognitivo, organizzato da Mary Zurigo e Michele Porcu, fondatori di Z. E. A. (Zone di Esplorazione Artistica). Il progetto è stato nominato Alzhalarte (e ce lo raccontano in questa intervista).  Il laboratorio si è tenuto presso il Museo Francesco Messina a Milano, condotto da Floida Skraqi e Rossana Bossini (collettivo Lie-fi Palimpsest), collegato alla mostra in corso della scultrice Amalia Del Ponte, di cui  sono esposte le pietre sonore, sculture  realizzate in modo da poter emettere suoni, che in diverse occasioni sono state suonate da percussionisti.
Insomma, un'occasione interessantissima per chi, come il sottoscritto, si occupa di suoni e Alzheimer ed è da sempre interessato alla contaminazione, all'esperienze sinestetiche e alle collaborazioni multidisciplinari. Al laboratorio hanno partecipato un gruppo di persone malate di Alzheimer con i loro familiari, la maggior parte delle quali partecipa anche al coro di Sonoramente.
L'interazione con le sculture sonore di Del Ponte è avvenuta in due modi. Nel primo caso, con una scultura più piccola posizionata a terra, i partecipanti, oltre a suonare, hanno dovuto rappresentare graficamente con diversi materiali i suoni prodotti dalla scultura stessa (mentre veniva percossa dal sottoscritto o dalle conduttrici). Nel secondo caso, i partecipanti hanno potuto suonare un'enorme scultura appesa, formata da tre lastre e, successivamente, rappresentare le vibrazioni sonore attraverso il movimento del corpo.
L'esperienza è stata vivace e interessante. Il format, in via di sperimentazione, può essere perfezionato sotto alcuni punti di vista, ma il coinvolgimento dei partecipanti è stato alto per tutto il percorso esplorativo.
Una riflessione in chiusura è che sarebbe fondamentale riuscire a studiare iniziative di questo tipo a cadenza regolare, da alternare ad altre con altri interventi non farmacologici, così da stimolare curiosità, motivazione e relazione tra le persone con decadimento cognitivo.
Di seguito, una selezione di mie foto di questa giornata.


















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