giovedì 25 maggio 2017

Ma davvero il decadimento cognitivo deve essere l'unico parametro dell'identità di un malato?

Il lavoro con persone affette da demenza mi ha insegnato che persiste un'identità oltre il decadimento cognitivo. Il lavoro di musicoterapia olistica si fa carico di quello che c'è nel momento del suo manifestarsi, dell'insieme di risorse che persistono nonostante i decadimenti e le perdite (di memoria, visive, di orientamento, di riconoscimento, ...).
Nella relazione terapeutica non c'è neppure l'ombra del dubbio sulla presenza della persona, la sua dignità come essere vivente nonostante tutto. In questo spazio privilegiato, che è autentico spazio di cura e di presa in carico, può avvenire quello che la vibrazione sonora facilita per sua natura, la relazione, la comunicazione profonda e l'espressione di sé.
Con la musicoterapia è possibile, quindi, agire contemporaneamente da molteplici punti di vista: cognitivo, emozionale, comportamentale in un sostegno che muta di pari passo con  l'evolvere della malattia e delle sue manifestazioni sintomatiche, sino a un profondo, delicato e sensato fine vita.





da Le demenze. La cura, le cure. Maggiori editore

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